Allergia e Covid-19: gli allergici corrono più rischi?

di Dott.ssa Maria Laura De Cristofaro · 26 Ottobre 2020

Da febbraio 2020 la nostra vita è messa a dura prova da una tragica pandemia che ha travolto e stravolto
la nostra quotidianità, insinuando nella nostra mente ansia, paura, senso di impotenza, rendendoci più
fragili e vulnerabili. Gli stessi scienziati, trovandosi di fronte ad un virus del tutto sconosciuto , fanno fatica
a dare le giuste indicazioni su come comportarsi per evitarlo e ciò contribuisce ad aumentare la
confusione tra la gente, alle prese anche con una crisi economica epocale.
Per quanto attiene alle patologie allergiche, molti pazienti si chiedono se questa condizione li renda più
suscettibili ad ammalarsi di covid-19, nell’erronea convinzione di avere un sistema immunitario più debole.
In realtà, gli allergici hanno una forte risposta immunitaria verso sostanze innocue nella maggior parte
dei casi ( pollini, acari, alimenti etc.) , definita di tipo Th 2.
Nel caso di infezione da Sars Cov 2, la risposta immunitaria è di tipo Th1, con produzione di fattori
amplificanti, le famose citochine di cui tutti parlano,tra cui la temibile interleuchina 6, in grado di generare
una sindrome da distress respiratorio acuto ed una insufficienza multiorgano di cui il risultato finale è la
morte. Ma i pazienti allergici , in cui è più sviluppata una risposta immunitaria differente, sono più protetti
dagli effetti nefasti delle citochine prodotte nella Sars cov 2.
Pertanto, gli allergici potrebbero essere meno inclini ad ammalarsi di Sars cov 2 e/o potrebbero avere
forme meno severe.
A questa conclusione sono giunti gli esperti dei Centri Allergologici dei maggiori ospedali del Nord Italia
che hanno partecipato ad una multicentrica ,basata sullo studio retrospettivo di più di cinquecento pazienti
ricoverati tra marzo ed aprile 2020, dimostrando che, effettivamente, i soggetti allergici avevano una
incidenza significativamente minore di polmonite grave o molto grave, rispetto ai non allergici.
Non si può affermare che l’allergico respiratorio sia più refrattario al contagio da Covid-19, ma sicuramente
se si ammala, avrà minori conseguenze e ciò costituisce una buona notizia.
In particolare, il paziente asmatico teme di non riuscire a capire se i sintomi presentati siano imputabili
alla patologia di fondo o alla Sars cov 2. Innanzitutto è necessario seguire le indicazioni terapeutiche per
la gestione e il controllo dell’asma, per evitare riacutizzazioni che possano trarre in inganno.
Inoltre, indossare la mascherina è sempre necessario quando è prescritto dai DPCM in vigore, in quanto
non è vero che impedisca di respirare bene. Questa sensazione può nascere più da uno stato d’ansia di
fondo che non da una reale difficoltà. La mascherina chirurgica può addirittura diventare un fattore di
protezione perché contribuisce a filtrare pollini ed acari della polvere, aiutando a controllare i sintomi
dell’asma.
Seguire le norme di prevenzione ( distanziamento, mascherina, igiene ) ed assumere la terapia antiasmatica
giova moltissimo, ricordando che la Sars cov 2 si manifesta diversamente con rialzo febbrile.
Mantenere un atteggiamento calmo e prudente e , soprattutto , essere fiduciosi ed ottimisti aiuta a
vivere meglio il presente, nell’ottica di un domani migliore.

Dott.ssa Maria Laura De Cristofaro

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