Centro Be Future Molise, Kairos: “affinché vi sia futuro anche per loro”

di Equipe Kairos · 13 Febbraio 2021

Nascerà a Campobasso, grazie ad un finanziamento concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Politiche per la Famiglia,  il nuovo Centro per la protezione e il sostegno a minorenni vittime di abuso e sfruttamento sessuale, si chiamerà “Centro Be Future Molise”, e come accadde nel 2013 per il Centro VATMA, anche questa volta il progetto che lo vedrà nascere porta la firma dello psicologo analista Nicola Malorni,  presidente della Cooperativa sociale Kairos di Termoli, unitamente a quelle dell’Ambito territoriale sociale di Campobasso e della Cooperativa sociale Be Free di Roma. 

Il Progetto, che ha  l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso come capofila, nasce dal consolidato sodalizio tra le due cooperative sociali Kairos e Be Free, già proficuamente impegnate, come è noto, nel progetto ASPEm, il progetto di innovazione sociale finanziato da Regione Molise con fondi FSE FESR 2014-2020 e considerato in Italia, e ormai anche oltre i confini nazionali, una best practice in agricoltura sociale e nel contrasto delle violenze di genere.

Sì, è perché ASPEm è stato attenzionato recentemente anche dalla maggiore emittente televisiva tedesca- ARD – che si recherà presto in Molise per un documentario sugli uliveti di ASPEm e sulle attività di cura che hanno portato l’olivicoltura molisana ad aprirsi per la prima volta al sociale e alle buone pratiche di promozione di empowerment in categorie fragili.

E nell’alveo del progetto ASPEm, Kairos e Be Free si erano già recentemente ritrovate a condividere la co-progettazione, insieme ad un ampio partenariato interregionale con Il Giardino Segreto capofila, del progetto Airone rivolto ai figli, orfani speciali, di vittime di femminicidio e finanziato dall’Impresa sociale Con I Bambini.

Ora, con l’aggiudicazione di questo nuovo aiuto del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia, sotto l’egida dell’Ats di Campobasso, le due cooperative aggiungono una ulteriore tessera alla programmazione di servizi socio assistenziali a favore di minorenni vittime di violenze in Italia.

Nasce in Molise sotto i migliori auspici, il nuovo Centro Be Future che, evocando nel nome la matrice culturale di Be Free, impegnata in tutta Italia nel contrasto delle violenze sulle donne attraverso azioni di promozione dell’indipendenza da dinamiche violente, con l’ATS di Campobasso e con la cooperativa sociale termolese Kairos, avvia una nuova importante esperienza, volgendo lo sguardo alla categoria più fragile, quella maggiormente esposta alle sequele post traumatiche di vicende che possono colpire duramente lo sviluppo psichico individuale sin dalle prime fasi di vita, spesso vittima diretta o passiva testimone di vicende traumatiche e drammatiche che si consumano tra le mura di casa.

Si tratta dei minorenni, bambini e ragazzi, non solo direttamente abusati o maltrattati, ma anche testimoni di violenze assistite, quelle più subdole e difficili da riconoscere perché sepolte dietro le barriere spesso inviolabili dei segreti familiari, dei vincoli di sangue, dei valori che i violenti, spesso, affermano di voler assicurare alla propria famiglia.

Bambini e adolescenti che talvolta si trasformano, nel tentativo disperato di sopravvivere all’angoscia e alla morte, a loro volta in abusanti, occultando dietro le fortezze di difese psichiche disumanizzanti, le memorie traumatiche e i vissuti angosciosi: da bambini minacciati, infatti, è spesso l’assenza o la carenza di spazi di elaborazione terapeutica dei traumi psichici a trasformarli in adulti minacciosi.

Si tratta di una materia complessa, che richiede altissima specializzazione, metodologie di intervento che non possono essere improvvisate, né gestite con interventi spot, in emergenza o peggio ancora affidati a servizi territoriali sprovvisti delle necessarie competenze specialistiche.

È per questo che, quando nel passato una certa cecità politica ha optato per scelte programmatiche che hanno decretato la chiusura del primo Centro molisano antiviolenza per minori, il Centro VATMA di Termoli, gravando sui destini di 25 bambini ancora in trattamento, Nicola Malorni ha fortemente voluto, era allora presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise, che venisse istituita in ciascuno degli Ambiti territoriali sociali un’èquipe multidisciplinare, composta da psicologi, assistenti sociali ed educatori, capace di intervenire sul piano socio-assistenziale su problematiche che richiedevano un approccio multidisciplinare. Ma questo non era sufficiente, e non lo è ancora, nonostante le equipe siano state considerate  dai Piani sociali regionali come obiettivi di servizio e perciò assicurate in tutti gli ambiti sociali territoriali molisani.

Non era sufficiente perché la complessità delle problematiche legate alle violenze sui bambini e sui ragazzi richiede la sistematizzazione di interventi specialistici di supporto, incontri protetti in spazi neutri, costante collaborazione con i servizi sanitari, con le Autorità giudiziarie, con il sistema scolastico e con il mondo del volontariato. E ciò richiede un’organizzazione quantitativa e qualitativa di servizi capaci di assicurare alta specializzazione e stabilità di intervento.

Non  trascurabile, inoltre, deve essere la supervisione continua sugli operatori che a Campobasso, per il Centro Be  Future Molise sarà di nuovo assicurata, come già fu per il centro Vatma, dal prof. Francesco Montecchi, analista per  l’infanzia e l’adolescenza e già primario della Neuropsichiatria Infantile al Bambin Gesù di Roma.

I promotori del Centro Be Future hanno le idee chiare: qualità implica alta specializzazione e soprattutto investimenti finanziari su attività di prevenzione primaria e secondaria che siano in grado di incidere non solo in emergenza ma anche nel medio-lungo periodo.

Be Future Molise risponde infatti ad un fabbisogno territoriale certo, evidenziato da dati istat incontrovertibili e dai profili di comunità descritti dagli ultimi due Piani sociali regionali e che resta  spesso trascurato, una condizione cronicizzata di assenza di risposte idonee a contrastare non solo l’incidenza di violenze ma anche le sequele post traumatiche nel medio e lungo periodo, la stessa che ha spinto il dott. Malorni a parlare in numerose pubblicazioni scientifiche di “Violenze Istituzionali”, ossia di forme di abusi perpetrati, nel silenzio assordante di Amministratori e Dirigenze sanitarie e sociali, da Istituzioni che dovrebbero invece tutelare con servizi posti a sistema la fragilità delle condizioni di questi nostri figli.

La Kairos esprime un profondo sentimento di gratitudine, sapendo di dare voce anche ai sentimenti di centinaia di bambini e ragazzi molisani esposti a violenze, verso l’ATS di Campobasso per aver creduto nel progetto candidato in risposta al Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per aver reso possibile il partenariato con l’altra importante realtà del territorio – la cooperativa sociale Be Free, e soprattutto per aver deciso di dare nuova forma e vigore ad un modello di intervento già sperimentato, ma bistrattato e considerato sì come un progetto pilota ma da mettere a tacere, inspiegabilmente. Forse  perché troppo rumoroso? Parlare di violenze sui bambini e sulle donne , infatti, può risultare rumoroso, in una società abituata ormai a bruciare il presente, a fagocitare il futuro dei propri figli, reiterando “cronicamente” la stessa violenza denunciata nei millenni dai miti dell’umanità.

Be Future è “essere futuro”, nasce sotto il segno augurale delle opportunità, quello indicato dall’immagine mitologica di Kairos, la divinità tutelare del “momento giusto”: presto Kairos  ospiterà un gruppo di bambini orfani di femminicidio in Molise per dei campus estivi, ed avvierà con Be Free la gestione del nuovo Centro per bambini e ragazzi le cui madri sono ancora accanto a loro, probabilmente senza aver ancora trovato il coraggio di denunciare e volgere lo sguardo al futuro, appunto.

Che vi sia futuro, dunque, anche per loro.

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