Ho sempre respirato l’aria dell’erboristeria, sono cresciuto in un’erboristeria e i primi e piacevoli ricordi di quando ero bambino sono proprio legati all’erboristeria.
Erano gli anni ’80 quando i miei genitori, spinti da una grandissima passione aprirono la prima erboristeria, con molta probabilità una tra le prime d’Italia, del Molise…ma di sicuro la prima a Termoli. Mia madre con il diploma dell’Università di Urbino e mio padre medico chirurgo, specialista in dermatologia, con il medesimo diploma universitario, che già insegnava fitoterapia ai corsi regionali.
I miei genitori sono indubbiamente stati dei pionieri in questo ambito, in Italia i tempi non erano ancora maturi, non c’era l’interesse di adesso, non c’era di sicuro il riscontro nelle persone, era un ambito ancora poco conosciuto e capito, all’estero invece esisteva un grande fervore e un grandissimo interesse foraggiato da medici ed erboristi che ancora oggi sono dei punti di riferimento; solo per citarne qualcuno: in Inghilterra la floriterapia del dottor Edward Bach, in Austria e in Germania i rimedi naturali dell’erborista Maria Treben e soprattutto in Francia l’aromaterapia e la fitoterapia del medico Jean Valnet.
Gli anni passavano e mia madre tutti i pomeriggi mi portava con lei in Erboristeria; la prima sede, quella storica di via adriatica, era stupenda: era tutta di legno, piena di barattoli, vasi, fusti di piante e poi c’erano boccette, flaconi e tantissimi prodotti, tutti colorati e tutti con nomi strani…Per me, bambino di 5 anni, sembrava un regno magico e fantastico. In questo magico reame, nel soppalco, era stato allestito un piccolo studio dove potevo fare i compiti per la scuola, un posto che letteralmente adoravo; nel bel mezzo di tutte quelle piante non c’era giorno in cui i miei genitori non mi parlassero delle loro proprietà, di come riconoscerle, di come usarle e a cosa servissero.
Gli anni continuavano a passare e per noi, anche per mio fratello e mia sorella, era sempre più frequente prendere la propoli al primo mal di gola, oppure usarla come un normalissimo disinfettante, usare quotidianamente la curcuma a pranzo, fare colazione con il tè, bere buonissime tisane alla frutta, soprattutto d’estate, fredde e dissetanti; nella casa dei miei genitori, dalla mia infanzia fino a quando poi partii per l’università, ricordo benissimo in cucina mensole e scaffali pieni di tisane, rimedi naturali e integratori per ogni esigenza, nonostante un padre medico di medicine, soprattutto grazie a Dio, ne abbiamo viste sempre poche.
Proprio mio padre mi ha insegnato che i farmaci sono stati una grande conquista dell’umanità e quando sono necessari è giusto servirsene, ma mi ha insegnato anche che bisogna contrastarne l’abuso, perché è sempre meglio prevenire che curare; al piano superiore dell’erboristeria c’è anche uno studio dermatologico dove c’è mio padre che per i problemi di pelle privilegia le cure fitoterapiche, se e quando non sono necessarie terapie farmacologiche; mia madre d’altro canto mi ha sempre inculcato l’idea dell’erboristeria come un luogo per chi sta bene, e che aiuta, senza ombra di dubbio, a prolungare lo stato di benessere e a ripristinare tanti piccoli squilibri che possono sopraggiungere per svariati motivi.
La fitoterapia è una dottrina con principi scientifici ed efficacia dimostrata, basta guardare l’aumento esponenziale degli studi scientifici pubblicati su PubMed (motore di ricerca gratuito di pubblicazioni scientifiche) per capirne il grande interesse odierno, e di sicuro è la madre della moderna medicina, basti pensare al primo farmaco della storia, l’acido acetil salicidico (l’aspirina) sintetizzata da Bayer nel 1897, partito dall’acido salicidico che fino ad allora si estraeva naturalmente dalla corteccia del salice.
Nel 2000 l’erboristeria si trasferì sul Corso Nazionale, e nel 2008, rientrato a Termoli dall’università, ho iniziato il mio apprendistato, affiancando mia madre…la mia preziosissima insegnante, che mi ha trasmesso un sapere molto antico anche se esso appare nuovo nel nostro mondo moderno; per quanta formazione accademica si possa aver fatto questo “sapere” trasmessomi, che ha il sapore della mia infanzia e di tutta la mia vita, è inestimabile. Per questo l’erboristeria per me non è solo un lavoro, e tutto ciò che ad essa mi lega va ben oltre le 4 mura di un’attività commerciale; è una vera storia d’amore, è una scoperta continua e incessante che mi ha portato negli ultimi tempi ad avvicinarmi nuovamente agli studi; attualmente mi sto interessando alla fitoterapia applicata alla nutrizione e alle problematiche ad essa connesse, ed è proprio in questa direzione che mi piacerebbe offrire il mio contributo, perché sono convinto che il benessere passi innanzitutto dalla tavola. Sogno, in fondo, di poter crescere ancora in questo ambito e di continuare a migliorarmi sempre di più, per offrire ai miei clienti qualcosa di meglio che un semplice scontrino.