La locuzione latina, che vi esorto ad approfondire con un semplice “clic” su Google, sintetizza un imperativo sempre attuale ed applicabile in tutti i Campi. Ognuno, secondo la propria competenza deve (e non dovrebbe!) giudicare e valutare una situazione e in particolar modo, il Medico solo ha il compito di fare diagnosi e terapia.
Il paziente deve fare il paziente e non cercare di avventurarsi in consigli dall’amico e ancor più grave cercare le soluzioni nei siti internet e valutare i suoi sintomi.
La consuetudine degli italiani è di recarsi a visita specialistica quando c’è un sintomo grave o si nota che qualcosa è cambiato o, cosa ancor più grave, dopo aver fatto terapie seguendo consigli di chi non è medico. L’automobile la portiamo in officina a scadenza fissa quando la Casa Madre ci impone di fare il tagliando ma noi i tagliandi li facciamo? Spesso nei miei studi giungono pazienti che hanno già fatto terapie seguendo i consigli dell’amico che forse è un eccellente professionista di altro campo.
Ogni maschio, durante il percorso di vita subisce delle modificazioni fisiologiche da correlare all’età anagrafica, al patrimonio genetico ed alle abitudini e stili di vita. Indipendentemente dalla professione svolta, il mezzo secolo di vita impone di dover controllare molti organi tra cui l’apparato urinario e sessuale tra cui la prostata. L’urologo è prima di tutto un laureato in medicina e chirurgia e poi uno specialista con competenze specifiche. Quindi, ha una visione a 360 gradi della situazione clinica e può approfondire alcuni aspetti di sua competenza. Chiaro è che se l’urologo scopre nella sua valutazione una malattia diabetica, affida al diabetologo il paziente e quindi in sinergia si gestirà il caso clinico.
L’urologo valuta lo stato di salute dei reni, della vescica e la funzione sessuale maschile analizzando con mezzi diagnostici semplici lo stato di Salute. Analisi di laboratorio delle urine e del sangue sono in grado di fornire elementi importanti. In particolare, PSA, TESTOSTERONE, AZOTEMIA, CREATININEMIA, URICEMIA, ESAME URINE, GLICEMIA, EMOGLOBINA GLICOSILATA, EMOCROMO, ecc.ecc., forniranno uno stato di salute dal quale poi eventualmente partire per approfondire lo status. La completa valutazione ambulatoriale urologica, dopo aver eseguito gli esami di laboratorio, comprende la visita, una ecografia dell’apparato urinario, della prostata ed un esame uroflussometrico con calcolo del residuo post minzionale. Il paziente in circa un’ora di tempo ha una corretta valutazione del suo stato di salute Uro-Andrologica.
L’UROFLUSSOMETRIA, in particolare, è un esame fondamentale e semplice da eseguire. Fornisce un grafico in tempo reale di come il paziente urina. L’esame si svolge ambulatorialmente e consiste semplicemente nell’urinare in un apparecchio che fornirà un risultato istantaneo della velocità del flusso urinario, del tempo che si impiega per svuotare la vescica, della quantità di urina. Al termine dell’esame si eseguirà una ecografia vescicale per calcolare il residuo post minzionale. Indipendentemente dalla valutazione volumetrica della prostata (clinica ed ecografica), con l’uroflussometria capiamo come realmente si urina e se c’è un problema ostruttivo/irritativo. In sintesi, il paziente al “tagliando urologico-andrologico” che eseguirà una volta all’anno, potrà avere piena consapevolezza dello stato di salute del proprio apparato urinario – sessuale e le indicazioni dello specialista correggerebbero eventuali problematiche con semplici terapie o in casi particolari continuerebbe l’iter diagnostico per approfondire problematiche più gravi.
Prevenire è sempre meglio che curare!
Dott. Giovanni Lombardi