Iniziamo dal basso…

di Dott. Giovanni Lombardi · 2 Luglio 2020

I genitali esterni maschili sono composti dalle due gonadi e dal pene.

La valutazione medica è finalizzata quindi ad osservare e palpare i genitali esterni per constatare la normale morfologia dei testicoli, degli epididimi, e del pene.

In relazione all’età del paziente cambiano chiaramente le valutazioni ma comunque  alterazioni qui di seguito elencate sono alcune delle più frequenti che nella pratica clinica si riscontrano:                                    la fimosi congenita o acquisita  ( il restringimento del prepuzio che è la pelle che scorre sul glande) è patologica e va risolta chirurgicamente ma può anche essere causa del diabete; il frenulo corto, congenito,  altresì non permette il perfetto scorrimento del prepuzio; le uretriti infiammatorie e batteriche; le epididimiti  ( infiammazioni/infezioni degli epididimi che sono strutture adese al testicolo); le infiammazioni/infezioni del glande e del prepuzio (balano postiti); le malattie veneree o sessualmente trasmesse; le semplici verruche dei genitali;

In ogni caso consiglio di sottoporsi a visita specialistica urologica preventiva a partire dai 12 anni o anche prima se si evincono problemi.

I testicoli o didimi o gonadi maschili, collocati in una sacca cutanea-muscolare denominata scroto, rappresentano le ghiandole sessuali del maschio;

Aumentano di volume durante la pubertà fino a raggiungere le massime dimensioni quando l’individuo ha raggiunto la piena maturità sessuale per poi subire una involuzione fisiologica nella tarda età. Di solito il sinistro è collocato più in basso del destro.

Le funzioni svolte sono due: la produzione degli spermatozoi e la produzione di testosterone, ormone indispensabile sia per l’induzione della spermiogenesi e sia per lo sviluppo dei “caratteri sessuali secondari” (crescita della peluria sul corpo, abbassamento del timbro della voce, aumento della massa muscolare)

A prescindere dai dati anatomici e funzionali, facilmente reperibili facendo una piccola ricerca individuale, focalizzerei l’attenzione dei lettori soprattutto più giovani, ad imparare a conoscere il proprio corpo.

Quotidianamente ogni maschio nello svolgere l’igiene intima si trova a valutare inconsapevolmente la consistenza dei testicoli e dei genitali. Di fondamentale importanza è l’igiene intima che deve essere fatta quotidianamente “scoprendo” completamente il glande e detergendo bene il solco balano prepuziale (la parte anatomica alla base del glande) ed i giovani devono essere istruiti bene a come fare.

 

Quindi è importante segnalare subito al proprio medico se si sente con le dita qualcosa di anomalo, una consistenza più dura del testicolo o altre lesioni visibili.

Il paziente non deve fare diagnosi ma deve imparare a capire l’inizio di una situazione di anormalità.

Chiaramente il sintomo del dolore testicolare o l’aumento di volume e consistenza devono essere valutati al più presto dal medico così come un nodulo, un gonfiore, un senso di pesantezza testicolare, un rimpicciolimento, per una giusta valutazione da parte di un medico.

Lasciate perdere il fai da te interpellando il “dottor Google” ma rivolgetevi sempre ai medici e non solo per questa problematica.

Esistono patologie benigne come l’idrocele, il varicocele, la fimosi ed altre ma esistono anche i tumori del testicolo che colpiscono soprattutto la popolazione giovane (tra i 20 e 40 anni).

Un dato importante, che deve far riflettere molto, è che fino alla metà degli anni settanta nove uomini su 10 con tumore del testicolo morivano nel giro di un anno mentre oggi i tumori del testicolo guariscono nel 95% dei casi.

Le cure, se preso in uno stadio iniziale ed in relazione al tipo istologico sono molteplici e si passa dalla semplice asportazione del testicolo interessato fino al sussidio della chemioterapia o radioterapia.

L’attenzione dei giovani deve essere focalizzata anche sulle patologie traumatiche dello scroto sia accidentali e sia indotte da calci o pugni. Una pallonata accidentale può danneggiare le gonadi e comunque non sottovalutare mai l’evento traumatico subìto.

Dott. Giovanni Lombardi

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