Le allergie alimentari nascoste: esistono gli allergeni nascosti?

di Dott.ssa Maria Laura De Cristofaro · 20 Luglio 2020

Per definizione, l’allergia alimentare è causata da un’anomala reazione del sistema immunitario, mediata
da particolari anticorpi : le immunoglobuline E (IgE) nei soggetti geneticamente predisposti.
Quello che caratterizza un’allergia alimentare è sicuramente la capacità di suscitare una risposta dose-
-indipendente rispetto alla dose ingerita.
Sono sufficienti piccole quantità di alimento allergizzante per causare, nel soggetto sensibilizzato, una
reazione avversa che può andare dall’innocuo prurito delle labbra e del cavo orale fino al temibile shock
anafilattico.
Ma la gamma delle reazioni allergiche è molto variegata. Sono piuttosto comuni l’orticaria,l’edema
delle labbra o della regione perioculare, la dermatite, l’eczema, la nausea, il vomito, i crampi intestinali
e la diarrea.
Molte volte non è semplice riconoscere l’alimento responsabile della reazione avversa per una molteplicità
di fattori tra cui la suscettibilità del paziente, l’ubiquitarietà di certi alimenti spesso di difficile eliminazione,
le etichette poco chiare o confondenti, le contaminazioni accidentali.
Alla luce di tutte queste variabili, possiamo affermare che l’allergene nascosto esiste ed è particolarmente
pericoloso.
La diagnosi richiede l’intervento dello specialista allergologo che ,dopo aver raccolto un’accurata anamnesi
volta a capire la latenza o la ricorrenza dei sintomi, il concorso di eventuali fattori scatenanti ( esercizio
fisico, assunzione di farmaci o alcool ), eventuali comorbidità allergologiche, procede all’esecuzione dei
test diagnostici di cui ho già parlato nel precedente articolo.
Una volta giunti ad una diagnosi di certezza, l’alimento allergizzante deve essere eliminato dalla dieta in
maniera tanto più rigorosa quanto più esso sia in grado di determinare l’insorgenza di reazioni gravi .
Attualmente, la legislazione europea promulgata dall’ EFSA viene incontro ai consumatori grazie allo
obbligo per le industrie alimentari di etichettare i cibi evidenziando in grassetto gli ingredienti allergizzanti,
anche quando sono presenti solo in tracce. La lista è composta da tredici alimenti ( cereali contenenti
glutine e prodotti derivati, crostacei, pesce, molluschi, latte, uova, arachidi, soia, frutta a guscio, sedano,
senape, semi di sesamo, lupini ) ed un additivo, vale a dire l’anidride solforosa e i solfiti a concentrazioni
superiori a 10 mg/kg. E’ necessario informarsi sempre scrupolosamente circa la composizione del cibo da
consumare ed è auspicabile che gli addetti alla ristorazione siano sempre più consapevoli del rischio che
comporta la presenza di allergeni alimentari nel cibo.
Dott. Ssa Maria Laura De Cristofaro

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