Il dolore è la manifestazione di un processo infiammatorio in atto che può coinvolgere diversi distretti anatomici. L’infiammazione è una risposta adattativa ad ogni condizione percepita come potenzialmente dannosa per l’organismo e ha lo scopo di rimuovere il pericolo, indurre la riparazione del tessuto e ripristinare l’omeostasi, ovvero lo stato di benessere; dovrebbe essere limitata nello spazio e nel tempo, ma se ciò non avviene la risposta infiammatoria si amplifica eccessivamente passando a volte, da acuta a cronica. Generalmente si tratta l’infiammazione con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), ma come tutti i farmaci, anche se presi per un breve periodo e con le precauzioni giuste, hanno effetti collaterali e controindicazioni.
La natura può venirci in aiuto, diverse piante presentano attività e proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antidolorifiche, una delle più conosciute e tradizionalmente usate in erboristeria è l’Arpagofito (Harpagophytum procubens), più comunemente conosciuto come Artiglio del diavolo, nome che deriva dalla forma del grande frutto legnoso che presenta propagini ad ‘uncino’; della pianta non si usano né il fiore né il frutto, bensì le radici che contengono un gruppo di costituenti responsabili dell’attività antinfiammatoria ed amaro aromatica. L’uso dell’Artiglio è sicuro, la pianta non è tossica, tuttavia considerando che l’attività antinfiammatoria e analgesica si manifesta a dosaggi alti bisogna prestare attenzione nel caso si manifestassero segni di intolleranza gastrica; l’uso è sconsigliato a chi soffre di ulcera peptica o in associazione a FANS e cortisonici. L’Artiglio si trova in erboristeria in diverse soluzioni, sia per uso interno, radici per fare i decotti e integratori in capsule, sia per uso topico in creme ed unguenti.
Un’altra pianta usata in erboristeria per le sue proprietà antinfiammatorie è la Boswellia (Boswellia serrata), originaria dell’India, nota anche come ‘pianta dell’incenso’, dalla quale per incisione si ricava una resina il cui estratto è molto popolare nella medicina ayurvedica. La resina della Boswellia è ricchissima di una serie di sostanze, gli acidi boswellici dotati di particolari attività, ampliamente dimostrate, antinfiammatorie e antireumatiche. Gli estratti di Boswellia possono essere consigliati per il trattamento di numerose patologie dell’apparato osteoarticolare e non: dolori artitici, artrosi, tendiniti, miositi, malattie infiammatorie croniche, fibromialgie. Il trattamento con la Boswellia è sicuro, ben tollerato anche a lungo termine ed utilizzabile anche in associazione ad altri farmaci, efficace nella riduzione del dolore e nel ristabilire una buona funzione articolare.
La Boswellia si trova in erboristeria per uso interno in capsule, sia da sola sia in associazione ad altre piante e fitocomplessi studiati sempre per medesima finalità.
E’ importante inoltre parlare anche dell’uso topico di diverse piante ampliamente usate in dermatologia per le loro proprietà, come l’ Aloe (Aloe vera) il cui gel viene usato per il trattamento di eritemi, ustioni, ulcere cutanee, ragadi, afte e dermatiti; l’Arnica (Arnica Montana) pianta vulneraria, calmante, revulsiva ed analgesica usata nel trattamento di contusioni, distorsioni e per decongestionare infiammazioni e traumi; la Calendula (Calendula officinalis) con proprietà cicatrizzanti e restitutive; l’Echinacea (Echinacea angustifolia) che grazie alla sua spiccata attività antijaluronidasica ha proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie.